Con i primi freddi e l’inizio della stagione meno clemente per il clima, si inizia a sentire il bisogno, rincasando, di sentire il dolce tepore nelle nostre mura domestiche. Ecco allora alcune soluzioni per riscaldare casa in stile country ma anche moderno, con la stube tirolese.
La stube tirolese: tipologie e rivestimenti
Un antico modo per riscaldare senza esorbitanti bollette e soprattutto in modo ecologico ci arriva direttamente dalle zone alpine dove il freddo è più pungente: parliamo della stube tirolese.
Il rivestimento in maiolica permette una scelta infinita di varianti che rendono la stube in linea con il resto della nostra casa. La superficie di ceramica non scotta e pertanto è sicura anche per i bambini.
Questo metodo per creare calore risalente al tredicesimo secolo sta vivendo un vero e proprio “ritorno di fiamma” da parte dei consumatori e questo sostanzialmente per due motivi: l’efficienza energetica e la comodità di gestione.
La stube tirolese è adatta anche ad ambienti con pareti bianche e mobili delicati proprio perché non creano polveri.
Coloro che pensano che la stube tirolese sia adatta solo ad ambienti rustici o di montagna si dovranno ricredere: i produttori hanno saputo aggiornare le proprie creazioni e grazie a designer e progettisti esperti molte aziende hanno inserito a catalogo stube dal design essenziale e dalle linee pure e semplici che ben si sposano con un ambiente attuale e moderno.
Stube tirolese: funzionamento e manutenzione
Il funzionamento della stube tirolese è davvero semplice: il calore che deriva dalla combustione della legna viene raccolto ed accumulato all’interno della massa ( rientra, infatti, nella categoria dei sistemi di riscaldamento a biomasse) e viene rilasciato gradualmente per inerzia nell’ambiente circostante per ore e ore.
Anche la manutenzione è molto semplice: se si svolgono con regolarità le ordinarie operazioni di svuotamento del cassetto delle ceneri, di controllo della canna fumaria e dello scarico fumi (si consiglia una volta all’anno), possono trascorrere anche otto anni prima di effettuare la manutenzione straordinaria che consiste nella pulizia ad opera di personale specializzato dei labirinti interni dove si canalizza il fumo.
Tra gli aspetti, però, da non sottovalutare nella scelta della stube tirolese, c’è sicuramente l’ingombro (in commercio attualmente ci sono delle varianti molto snelle) e l’esistenza della canna fumaria. Non avete la canna fumaria? Nessun problema! Da qualche anno, esistono le stufe ad accumulo con funzionamento elettrico.
Questa soluzione permette di avere una stufa ad accumulo coniugando la comodità dell’alimentazione elettrica. Si gestiscono tramite un termostato simile a quello del riscaldamento a termosifoni, inoltre, in commercio si trovano anche delle stufe programmabili a distanza tramite smartphone. Tramite controllo Wifi da remoto si può accendere la nostra stufa prima di rientrare a casa, per esser accolti da un caldo tepore domestico.
Anche se l’alimentazione è elettrica, avremo tutti i vantaggi di una stube a legna. Il funzionamento si interrompe una volta raggiunta la temperatura impostata o semplicemente togliendo la presa elettrica. Il calore emanato dalle maioliche, però, continuerà per ore a diffondersi nella stanza.
Esistono poi anche stube c.d. ibride. Ibride propriamente intese, nel senso di duplice tipologia di alimentazione, a legna e a corrente. Con questa soluzione anche quando la corrente elettrica viene interrotta per guasto o per un temporale, si può azionare la stube con un carico di legna e non rimarrete mai più al freddo!
Stube tirolese: prezzi e risparmio
Il costo di una stube tirolese dipende soprattutto dai rivestimenti e dalle maioliche scelte. I prezzi partono da un minimo di 3.000 euro per una stufa tradizionale fino ad un massimo di 10.000 euro per una stube a due piani.
Il risparmio di denaro è davvero considerevole se pensiamo che bastano una o due ore di combustione della legna per riscaldare per più di 8 ore le nostre stanze. Si stima che giornalmente occorrano dai 10 ai 18 kg di legna al giorno e approssimando un costo della fra i 13 e 18 € al quintale, la spesa annuale per un appartamento di 100 mq non supererà i 700 € annui, andando a compensare in brevissimo tempo l’esborso per l’acquisto della stube tirolese.
Infine, una curiosità: nelle versioni originali delle stube tirolesi si potevano notare dei buchi circolari sulla lunetta. Questi erano i c.d. scaldapugni per scaldare le mani gelate al rientro a casa. Inoltre, nella parte superiore della stube era montato un baldacchino in legno predisposto per un posto letto. Pensate che meraviglia dormire riscaldati da una stube tirolese quando fuori nevica!
Alcune informazioni in merito agli incentivi: per l’acquisto di una Stube è possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni secondo l’art.16 BIS DPR 917/1996.
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